Quante volte ti trovi a dirti “non ce la posso fare”? Ti capita di non sentirti a tuo agio o di non sentirti “all’altezza” (non ti senti ok)? Vorresti essere tu a prendere l’iniziativa anziché esser quello che ha bisogno di incoraggiamenti? Vuoi sentirti più sicuro nel raggiungere i tuoi obiettivi? Evitare di farti ferire? In sintesi: vuoi migliorare la tua autostima?
Allora quest’articolo è quello che serve a te.
Ti presenteremo uno strumento che ti sarà utile: Il mixer dell’autostima. Immagina una consolle, composta da cinque leve, che puoi manovrare a tuo piacimento. E immagina che, manovrandole, ti sentirai sempre meglio.
Quanto potrebbe cambiare la tua vita se avessi un buon livello di autostima? Potresti accelerare il tuo percorso di carriera, trovare l’amore, aumentare il tuo giro di amicizie o il tuo network di lavoro, affrontare con positività e proattività le sfide della vita, avere fiducia in te stesso. L’autostima è uno degli ingredienti fondamentali anche per la resilienza, tanto utile soprattutto in questo periodo storico. Ma andiamo per gradi.
Cos’è l’autostima
L’autostima è il giudizio complessivo che la persona dà di se stessa. Il giudizio è positivo (alta autostima) se si rispettano questi due criteri:
- l’essere ed agire coerentemente con i propri valori e le proprie convinzioni
- l’essere molto vicino all’ideale che si ha – consciamente o meno – identificato per sé.
Questo ideale può essere diverso in funzione dei vari ruoli che “giochiamo” nella nostra vita: l’ideale di genitore, di impiegato, di consulente, di partner, di figlio, di studente, di professore, di manager, di leader…. Il punto è chiarire se il “termine di paragone” che usi per giudicarti o farti giudicare lo hai scelto tu o qualcun altro.
Come sostenere e aumentare l’autostima
Ma veniamo alle 5 leve che puoi manovrare per sostenere e migliorare la tua autostima.
1^ leva: Agire in accordo con la propria coscienza
La prima cosa che puoi fare per rafforzare la tua autostima è agire coerentemente con la tua coscienza. Cosa significa? Significa che ti sentirai “ok” se agisci rispettando i tuoi valori, i tuoi principi, le tue regole e la tua morale.
Pensa a quella volta che, involontariamente, hai profondamente ferito una persona. Come ti sei sentito? Cosa ti sei detto?
Pensa a quando hai fatto un’opera di bene. Come ti sei sentito? Cosa ti sei detto?
Poniamo che per te la puntualità sia una qualità (valore) importante: se arrivi in ritardo ad un appuntamento come ti senti? Probabilmente fuori posto, in difetto e potresti dirti: “adesso chissà cosa pensano di me”, “potevo organizzarmi meglio… adesso il colloquio partirà con il piede sbagliato”… Tutto ciò avrai capito non giova per niente alla tua autostima. Quindi agisci in aderenza ai tuoi principi, ai tuoi valori, a ciò che sei.
2^ leva: Mantenere il locus of control
Pensi di avere in mano le redini della situazione o ti fai trasportare dagli eventi? Quante volte ti capita di dire: “tizio mi fa proprio arrabbiare”, oppure “è colpa di Caio se non sono riuscito a terminare il lavoro perché non mi ha passato per tempo le informazioni”? Pensi che sia stata tutta fortuna se hai ottenuto successo oppure ritieni che il tuo impegno, la tua persistenza e le tue capacità possano giocare un ruolo decisivo nella buona riuscita delle tue azioni?
Il locus of control è un costrutto psicologico legato alle attribuzioni di causa e conseguenza delle proprie azioni, ed è strettamente connesso anche alla percezione di auto-efficacia (A. Bandura).
Il locus of control può essere interno o esterno.
È interno quando l’individuo si sente coinvolto ed attivo nel determinare gli eventi della propria vita; è esterno quando ritiene che tutto dipenda da altro o altri.
Come usare questa leva per la tua autostima?
In un contesto di successo, tanto più sarai in grado di valorizzare i tuoi sforzi, le buone abitudini e i comportamenti agiti tanto più nutrirai la tua autostima. Invece, in un contesto di insuccesso analizza l’esperienza negativa e trasformala in un’utile fonte di apprendimento e crescita. In questo secondo caso ti potresti ad esempio domandare: cosa ho imparato da questa esperienza? Cosa farò di diverso o non farò più la prossima volta? Più si aumentano le nostre conoscenze e strategie, più ci si sente sicuri ed si rafforza l’autostima.
3^ leva: il dialogo interiore o interno (self talking)
Eccoci giunti alla terza leva del mixer, il dialogo interiore. Ti sei già accorto di quanto ti parli? E cosa ti dici prevalentemente? Sono messaggi positivi? Tipo “Dai manca poco, tieni duro” oppure “Rimani calmo e andrà tutto bene.” O invece più spesso ti rimproveri o ti giudichi negativamente? “Ma cavolo! potevi fare in quell’altro modo!” “Sei proprio un fallito!”
Pensa che, secondo il dipartimento di Psicologia del Massachusetts che ha fatto due rapidi calcoli matematici in merito, in una giornata arriviamo anche a dirci 51.000 parole.
Sicuramente per la tua autostima è consigliabile usare un self talking positivo: frasi auto-motivanti, sintetiche istruzioni, comandi di azione. Ecco come iniziare: riconosci quali frasi ti dici più spesso. Poi, pensando a come faresti se dovessi parlare ed aiutare un tuo caro amico, riformula le frasi e usa lo stesso linguaggio che utilizzeresti per rincuorarlo, sostenerlo e motivarlo.
Se, ad esempio, hai sbagliato strada. Invece di dirti “Ecco, come al solito ti sei perso. Proprio non hai senso dell’orientamento” puoi dirti “dai, capita. ora guarda bene i prossimi segnali stradali per recuperare la strada giusta.
Se invece hai bisogno di attivarti, impara a darti delle istruzioni brevi (max 5 parole) come ad esempio: “guarda i segnali stradali” oppure “rallenta”, oppure “stai attento” oppure “adesso concentrati e scrivi”…. Se poi vuoi allenarti con noi, iscriviti ai nostri allenamenti con il coach o prenota la tua sessione individuale.
4^ leva: il confronto sociale
Abbiamo visto che l’autostima è il giudizio che diamo di noi stessi e per farlo ci confrontiamo con gli altri. In generale hai tre alternative:
- Con i pari
- Verso l’alto
- Verso il basso
Immagina di voler stabilire se sei un bravo nuotatore. In base a cosa lo stabilisci?
Il confronto con il gruppo dei pari è quello più significativo perché sono simili le esperienze, le conoscenze e le capacità. Da questo accostamento puoi uscire vincente o perdente. Qualora fossi nella seconda situazione per salvaguardare la tua autostima chiediti: “che cosa fa lui/lei di diverso da me? Come posso applicare gli spunti che ho individuato?”
Invece, il confronto verso l’alto è utile solo quando si vuole elevare le proprie capacità e prestazioni. Sempre riprendendo l’esempio del nuoto, sei in questo caso quando ti paragoni con un nuotatore professionista. Molto facilmente da questo raffronto si esce perdenti. Dunque, come ti puoi proteggere da eventuali ricadute d’autostima? Semplice, riconoscendone le differenze, che siano di anni d’esperienza, di specializzazione nel settore, ecc..
Infine, il confronto lo puoi fare verso il basso. Immagina di paragonarti al tuo amico che nuota solo d’estate al mare per divertimento. È un vincere facile… se ti ricordi lo spot del gratta e vinci di qualche anno fa, avrai perfettamente capito di cosa si tratta. Attenzione però che, se nel breve questo meccanismo può funzionare, alla lunga non fa bene e non aiuta a migliorare l’autostima. Non hai alcun margine di crescita con confronti di questo tipo.
5^ leva: il giudizio degli altri
Siamo giunti all’ultima leva: quella del giudizio degli altri. Come tutti noi, inevitabilmente, anche tu sei inserito in un contesto fatto da ambiente e relazioni. Quindi la tua autostima oltre che dipendere dalle tue azioni nasce anche dai rimandi che ti danno le altre persone.
I giudizi vengono dati sottoforma di apprezzamenti e riconoscimenti – se positivi - , ma possono essere negativi se sottoforma di critica.
Come influenzano la tua autostima?
È ovvio che ogni dimostrazione che l’altro ti vede come ti piacerebbe essere (e come pensi di essere) contribuisce a mantenere o a migliorare la tua autostima. Ma quando i feedback degli altri sono negativi, cosa puoi fare per mantenere un livello soddisfacente?
Intanto ricorda che sei tu che puoi decidere se comprare il giudizio negativo o se rispedirlo al mittente (locus of control).
Se decidi di comprarlo – tutto o in parte – ti suggeriamo di valutare anche la fonte: quanto è esperto? Quanto vale per te la sua opinione e perché?
Se invece, il giudizio ti stupisce o ti senti in disaccordo, informati sui criteri che ha utilizzato per formularlo. Ad esempio, una persona ti dice che sei sempre sgarbato. Può essere utile, anziché negare o giustificarti, chiedere “quando sono stato sgarbato? In che modo? Cosa ho fatto specificamente che hai trovato fosse sgarbato?” In questo modo, oltre a rafforzare la relazione con l’altro avrai anche la possibilità di dimostrare realmente la tua inconsapevolezza e potrai cambiare quei comportamenti che hanno generato il giudizio negativo.
Ok, siamo giunti al termine del nostro strumento. Hai visto come si compone e ora hai diversi spunti per aumentare la tua autostima. Se vuoi approfondire l’argomento e vuoi allenarti nell'utilizzo del mixer dell’autostima, registrati al prossimo webinar gratuito “Impossibile non ce la posso fare” scrivendoci una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Ti aspettiamo!
E ricorda:
Formatore - Coach